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Silvio Remotti

Abstract (English)

The training course “Representatives of foreigners communities” has been created by the Intercultural Centre of Turin in 2002. The partecipants were all immigrants and representatives of associations presented in the city. During the three years of course the participants have caught up quota 67. The course objectives were: to improve immigrants’ competence to devise and realize social and cultural projects; to increase their knowledge of city services and working institutions; to foster their active citizenship and participation. The course has been based on frontal lessons and interactive activities (practices, simulations, roleplay). The used methodology makes reference to intercultural learning and cooperative learning.

 

Abstract (italiano)

Il corso di formazione "Referenti di comunità straniere" è stato realizzato nel 2002 dal Centro Interculturale di Torino. I partecipanti sono cittadini stranieri e rappresentanti delle associazioni presenti sul territorio. Durante i tre anni di corso i partecipanti hanno raggiunto quota 67 iscritti. Gli obiettivi dell'iniziativa sono: sviluppare le competenze dei migranti nell'ideazione e realizzazione di progetti socio-culturali; incrementare la conoscenza dei servizi cittadini e dell'apparato istituzionale; favorire percorsi di cittadinanza attiva e di partecipazione. Il corso si è basato su lezioni frontali e su attività interattive (esercitazioni, simulazioni, roleplay). La metodologia utilizzata fa riferimento all'intercultural learning e al cooperative learning.

1 In pratica

Il percorso formativo denominato "Corso per Referenti di Comunità straniere" è un'iniziativa realizzata dal Centro Interculturale del Comune di Torino. Il corso ha preso avvio nel marzo del 2002 e ha previsto il finanziamento della Provincia di Torino (a seguito del programma provinciale per gli interventi in materia di immigrazione extracomunitaria, Legge 40/98).
La proposta nasce da riflessioni condivise con esperti e con il Comitato Scientifico del Centro Interculturale intorno ad alcune problematiche che si segnalano nell'associazionismo migrante: difficoltà a rapportarsi con le istituzioni, a redigere progetti, preventivi, rendicontazioni, limitata conoscenza del territorio e delle risorse esistenti.
La finalità generale del progetto è quella di formare leader di comunità e rappresentanti di associazioni affinché possano utilizzare le conoscenze acquisite per una migliore rappresentatività della comunità d'origine. Il corso di formazione intende sviluppare nei partecipanti la capacità di rapportarsi con la comunità d'origine rappresentandone bisogni e domande in riferimento ai collegamenti con le istituzioni e ai rapporti con i media.
Gli obiettivi formativi che il corso intende raggiungere sono quindi i seguenti:

  • migliorare la capacità di rapportarsi alla comunità d'origine rappresentandone esigenze e risorse;
  • formare quadri di immigrati che sappiano interagire con il sistema città e con i servizi;
  • fornire capacità e metodologie per la progettazione e il found rising;
  • acquisire tecniche per la comunicazione e l'analisi critica dei media.

Il corso è stato progettato partendo da un'esigenza fondamentale emersa da alcune ricerche condotte dal Centro Interculturale in relazione alla popolazione straniera: la diffusa carenza - all'interno dell'associazionismo immigrato - di capacità progettuali nei confronti delle istituzioni e la scarsa conoscenza di strumenti per la progettazione sociale e il dialogo con le istituzioni.

1.2 Gli obiettivi formativi

Date queste premesse, gli obiettivi formativi che il corso intende raggiungere possono sintetizzarsi nei seguenti punti:

  • consolidare il senso di appartenenza e di cittadinanza;
  • compiere un'analisi dei bisogni delle diverse comunità presenti sul territorio;
  • migliorare la rappresentatività in relazione alla propria comunità;
  • formulare un progetto sociale o culturale e richiederne il finanziamento;
  • eseguire rendicontazioni e preventivi corretti;
  • scegliere strumenti comunicativi efficaci per rappresentare gli interessi del gruppo di appartenenza;
  • acquisire strumenti di intervento nei confronti dei media per migliorare la lettura dei fenomeni migratori;
  • sperimentare relazioni interculturali.

1.3 Storia: come nasce e come si sviluppa l'iniziativa

Il "Corso per Referenti di Comunità Straniere" nasce a seguito di una proposta avanzata nell'anno 2000 da parte del comitato scientifico del Centro Interculturale. L'idea originaria era quella di progettare e realizzare un corso di formazione rivolto a rappresentanti di comunità straniere intorno a temi quali l'integrazione, la cittadinanza, la rappresentanza.
A partire dal novembre 2001 viene istituito un Comitato di Pilotaggio del progetto. Vi partecipano Università di Torino, Istituti di ricerca, Provincia di Torino, Servizi del Comune di Torino, rappresentanti di alcune associazioni straniere, associazioni di volontariato. I diversi soggetti coinvolti al tavolo di confronto stabiliscono di svolgere un lavoro di ricerca preliminare sull'associazionismo immigrato a Torino.
Gli obiettivi generali della ricerca-azione, realizzata tra il dicembre 2001 e il gennaio 2002, erano:

  • valutare lo stato dell'arte dell'associazionismo immigrato a Torino;
  • analizzare i bisogni formativi espressi da referenti di associazioni straniere in relazione alla proposta del corso di formazione promosso dal Centro Interculturale;
  • individuare le persone interessate a seguire un percorso formativo.


La metodologia della ricerca si è basata su interviste di tipo qualitativo rivolte a testimoni privilegiati considerati esperti del fenomeno migratorio e a referenti di associazioni straniere. Partendo proprio dai risultati della ricerca-azione si è evidenziata, presso gli immigrati torinesi, una scarsa conoscenza del sistema governativo e dei meccanismi di partecipazione attiva alla vita sociale e politica del paese. Questo elemento, secondo la formatrice del corso Giovanna Zaldini, “porta inevitabilmente a una scarsa partecipazione e a una scarsa presa in carico delle proprie responsabilità da parte degli immigrati”.

Successivamente a questa fase preliminare di ricerca, nel gennaio 2002, viene redatto un primo programma di corso basato sui risultati della ricerca e le indicazioni degli esperti e dei formatori.
Nel marzo 2002 vengono consultati i referenti delle associazioni individuate dalla ricerca per verificare programmi e contenuti del corso e raccogliere le prime adesioni. Si organizzano colloqui motivazionali per sondare le esperienze pregresse dei partecipanti (radicamento nella realtà associativa italiana e/o straniera) e interesse a acquisire le competenze previste dal corso. Il 20 marzo 2002 prende avvio il "Corso per Referenti di Comunità Straniere". Il corso si conclude il 23 novembre 2002 con la presentazione delle tesi-progetto redatte dai corsisiti.
Il "Corso per Referenti di Comunità Straniere" è stato reiterato anche negli anni 2003-2004 e 2004-2005.

1.4 Selezione e ammissione dei candidati al corso

La selezione dei partecipanti al corso avviene sulla base dei curriculum presentati a una commissione esaminatrice e attraverso un colloquio motivazionale.
I candidati devono rientrare nel seguente target:

  • rappresentanti di comunità etniche inseriti in una rete di relazione con i propri connazionali o all'interno di un'associazione interessata a implementare progetti relativi la cittadinanza attiva;
  • persone che all'interno di un'associazione o di un luogo di aggregazione svolgano il ruolo di mediatori/mediatrici interculturali, responsabili, volontari, etc.

Ulteriori criteri di selezione sono anche stati:
 
  • garantire la rappresentanza dei gruppi maggiormente presenti sul territorio;
  • assicurare un equilibrio di genere;
  • verificare l'appartenenza del candidato ad un gruppo/comunità attiva sul territorio.

La commissione esaminatrice è formata da responsabili e rappresentanti dei seguenti soggetti: Centro Interculturale, Provincia di Torino, Ufficio Stranieri di Torino, Fondazione Fitzcarraldo, formatrice/tutor del corso.

1.5 Il corso, la metodologia, i partecipanti

Il corso di formazione ha una durata complessiva di 120 ore e richiede ai partecipanti una frequenza bisettimanale. La scelta degli orari ha richiesto un'attenta valutazione delle esigenze dei partecipanti: la maggior parte dei corsisti svolgeva un'attività lavorativa fuori città e nel caso di persone con famiglia aveva difficoltà a conciliare i propri tempi con quelli degli altri membri. Alla luce di queste considerazioni, il corso prevede un incontro di tre ore in orario preserale e un incontro di cinque ore il sabato con cadenza quindicinale. La scelta del sabato si è rivelata efficace ai fini della coesione del gruppo: durante la pausa per il pranzo si ha l'opportunità di conoscersi meglio e socializzare in modo informale con i formatori. Il pranzo, con piatti cucinati degli stessi corsisti, è un'occasione per facilitare convivialità e relazioni amicali.

Il "Corso Referenti di Comunità Straniere" si articola su quattro moduli tematici. Il ciclo di incontri è preceduto da una fase preliminare finalizzata alla creazione del gruppo e alla conoscenza della realtà locale attraverso un'uscita didattica ("tra le vie, i monumenti, la gente e la storia" di Torino).
Al termine del corso è prevista una verifica in cui ogni partecipante è chiamato a organizzare e redigere una tesi-progetto. I progetti elaborati sono infine presentati in plenaria e valutati da parte di un'apposita commissione.
Il programma del corso si è articolato secondo la seguente struttura:

  • Presentazione del corso: attività di conoscenza e contratto formativo;
  • Conoscere Torino: visita guidata della città;
  • Laboratorio di idee: primi strumenti per l'attività di ideazione, sviluppo e attuazione di un ciclo progettuale;
  • Modulo 1 - Cittadinanza;
  • Modulo 2 - Rappresentanza;
  • Modulo 3 - Comunicazione e relazione interculturale;
  • Modulo 4 - Progettazione.


La metodologia utilizzata dal corso è di tipo interattivo e prevede la presenza di un formatore-facilitatore. I diversi moduli si avvalgono di interventi di tipo frontale, attraverso l'incontro con esperti e di momenti interattivi (esercitazioni, role play) condotti dal formatore.
L'approccio formativo utilizzato si basa sulla metodologia dell'apprendimento interculturale (intercultural learning) e dell'apprendimento cooperativo (cooperative learning).
L'apprendimento interculturale è un processo che richiede la conoscenza di sé attraverso un'operazione di decentramento. L'approccio interculturale pone l'Altro al centro della relazione, stimolando la messa in discussione dei propri presupposti e incoraggiando l'apertura verso ciò che non si conosce. L'educazione alla cittadinanza riguarda l'educazione per il cambiamento personale e sociale, lo sviluppo delle competenze dei migranti per essere cittadini attivi, che partecipano alla promozione dei diritti. L'attenzione si concentra su processi educativi di sviluppo di saperi (il saper fare, il saper essere).
In questo processo:


  • si parte da ciò che i partecipanti conoscono, dalle loro esperienze per renderli capaci di scoprire con gli altri nuove idee ed esperienze;
  • li si incoraggia al confronto per imparare gli uni dagli altri;
  • si stimolano le persone a tradurre ciò che hanno appreso in azioni.


L'apprendimento cooperativo è un approccio educativo in cui le persone lavorano insieme per trovare soluzioni che portino vantaggi a loro stessi e ai membri del gruppo. L'apprendimento cooperativo punta a massimizzare risultato e produttività. Componenti essenziali della cooperazione sono l'interdipendenza, l'interazione, la responsabilità individuale, di gruppo e le capacità relazionali. Il lavoro di gruppo strutturato è il modo migliore di promuovere l'apprendimento cooperativo. Le attività di gruppo, le simulazione, i role play offrono una cornice e una struttura per le esperienze di gruppo.
Il fatto che il gruppo dei partecipanti abbia un grado elevato di eterogeneità (per nazionalità, cultura, professione, scolarità, età, genere, scelte religiose e filosofiche) rappresenta un valore aggiunto ai fini della formazione. Per questo motivo è importante realizzare un contratto formativo condiviso, che palesi le aspettative dei partecipanti, gli obiettivi del formatore.
Il formatore ha il compito di accompagnare il gruppo a riflettere sui contenuti presentati dai diversi relatori-esperti.
Il ruolo del formatore implica le seguenti operazioni:


  • fornire risposte ai quesiti che vengono sollevati dai contenuti trasmessi;
  • riflettere su come adattare le conoscenze acquisite alla propria realtà;
  • ragionare su quale possa essere il proprio ruolo all'interno del gruppo, nella propria organizzazione e comunità.


I tre anni di "Corso Referenti di Comunità Straniere" hanno visto la partecipazione di 67 iscritti in totale:


  • Nell’anno 2002-2003 vi sono stati 19 iscritti e 14 nazionalità rappresentate.
  • Nell’anno 2003-2004 vi sono stati 30 iscritti e 15 nazionalità rappresentate.
  • Nell’anno 2004-2005 vi sono stati 18 iscritti e 13 nazionalità rappresentate.

“Io prima d’ora non avevo mai parlato con una persona marocchina. Pensavo che loro fossero così e così… Invece mi trovo davvero bene!” Questa era una riflessione che si poteva sentire durante uno dei primi incontri del corso. Spesso i partecipanti erano persone che non avevano mai avuto rapporti con altri immigrati provenienti da altri paesi. Il corso ha offerto l’opportunità di conoscere persone di altre nazionalità, verso le quali si avevano inizialmente dei pregiudizi. Durante gli incontri, le persone – tutte motivate e mature – avevano modo di elaborare il loro pregiudizio, di esplicitarlo per poi decidere se abbandonarlo.  

 

1.6 Il network e i finanziamenti

La rete dei soggetti coinvolti nell’ideazione e attuazione del progetto "Corso per Referenti di Comunità Straniere" è formata da:

  • Archivio dell’Immigrazione di Roma (Massimo Ghirelli).
  • Associazione America Latina (Yenque Anton Maria del Pilar).
  • Associazione Diafa el Maghreb (Sued Benkhdim).
  • CIE – Centro Iniziative per l’Europa (Michele Pasino).
  • Comune di Torino (Marco Bajardi).
  • Comune di Torino – Ufficio Stranieri (Marta Guerra).
  • Comune di Torino – Centro Interculturale (Anna Ferrero, Laura Silvestro).
  • Comune di Torino – Sistema Bibliotecario Urbano (?).
  • IRES Piemonte – Istituto Ricerche Economiche Sociali (Enrico Allasino).
  • IRES Piemonte – Istituto Ricerche Economiche Sociali – CGIL (Francesco Ciafaloni).
  • Pastorale Migranti (Fredo Olivero).
  • Provincia di Torino (Roberta Ricucci, Giorgio Risso).
  • Università di Torino – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere (Ada Lonni, Elena Bottaio).
  • Università di Torino – Facoltà di Scienze della Formazione (Adriana Luciano).

Il progetto "Corso per Referenti di Comunità Straniere" è stato finanziato con il contributo della Provincia di Torino nell’ambito del Programma di intervento in materia di immigrazione extracomunitaria (Legge 40/98). 

 

2 Spunti di riflessione