percorsi interculturali
in Europa

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Bambini e nuove culture

Massimo Repetti

1.Il progetto

2. COMMENTI E SPUNTI PER LA VALUTAZIONE

2.1. Punti di forza

2.1.1 Secondo il punto di vista del promotore della pratica
"Bambini e nuove culture" appare come buona pratica interculturale perché risponde ad esigenze della realtà scolastica ligure e genovese in particolare, e ha dato origine alla creazione del Centro Scuole e Nuove Culture

2.1.2 Secondo il punto di vista di Interculture map
"Bambini e nuove culture" è “buona pratica” formativa perché:

  • sostiene l'accoglienza dei bambini stranieri nelle scuole e la partecipazione delle famiglie;
  • promuove la nuova figura professionale dell'animatore di lingua madre. 
  • valorizza le culture di provenienza dei bambini e ragazzi immigrati e facilitare la comprensione della cultura ospitante;
  • si propone come iniziativa di incontro per insegnanti, famiglie e operatori del settore sulle tematiche legate all'accoglienza e all'inclusione dei bambini provenienti da altri Paesi.
  • supporta le scuole nell'accoglienza
  • promuove reti tra soggetti istituzionali sul tema dell'accoglienza



Appare quindi coerente con la definizione presentata della nozione di “studi interculturali” e con gli orientamenti della Regione Liguria in materia di interculturalità. DAll'analisi volta a rilevare problematiche e conflittualità, risulta una valutazione complessiva positiva secondo il Cross-Cultural Adaptability Inventory (CCAI), qualificandosi per flessibilità ed apertura mentale (flexibility and openness), acuità percettiva (perceptual acuity ) e autonomia personale (personal autonomy) dei formatori; la valutazione complessiva positiva anche secondo il Global Competency and Intercultural Sensitivity Index (ISI), per la competenza (substantive knowledge) e le pratiche di intercultural communication.

"Bambini e nuove culture” contribuisce alla conoscenza e alla interculturale perché propone la figura professionale dell'animatore di lingua madre indispensabile alla programmazione didattica interculturale modulabile secondo i bisogni locali grazie al quale è anche possibile sollecitare l’incontro con le famiglie secondo le forme interculturali e dialogiche.

Questa esperienza è innovativa fornisce ad una scuola ormai pienamente coinvolta nelle dinamiche socioculturali della pluriculturalità la figura professionale dell'animatore di lingua madre che è capace di lavorare con materiali culturali originali: testi letterari, musiche, strumenti musicali, narrazioni da utilizzare in classe; con ciò fornendo materiali didattici interculturali per una programmazione comune alle scuole liguri, ma modulabile secondo i bisogni locali
"Bambini e nuove culture" coinvolge direttamente le famiglie non-italiane; e propone loro di svolgere un ruolo in momenti di formazione, attraverso il racconto di tradizioni culturali.

2.2.1 Secondo il punto di vista del promotore della pratica
Per le iniziative per il centro storico sono stati attivati servizi estivi ed è stata data priorità a molti interventi, ma il problema maggiore sono la carenza di servizi in alcune zone e la distribuzione delle iscrizioni dei bambini per evitare situazioni limite con scuole con il 90 per cento di utenza straniera.
Una criticità è il rinnovo del contratto per gli insegnanti che, essendo stabilito a due anni, non garantisce continuità alle iniziative.

2.2.2 Secondo il punto di vista di Interculture map
Di fronte a culture che stanno sviluppando in modi complessi i processi globali e che stanno costruendo le proprie interpretazioni della modernità in modi culturalmente significativi, il Centro Scuole e Nuove Culture incentra le proprie attività su una visione culturalista. In concreto, potrebbe risultare, a termine, che l’impiego di tradizioni culturali “alte” (per es. brani di letteratura) e “bassa” (per es. il racconto tradizionale, il tipo di stoffa) circoscriva le proposte del Centro Scuole e Nuove Culture ad un mondo fisso, antico e immutabile; in fondo immaginario e non riconosciuto dagli utenti che evolvono in una società differenziata e post-moderna.

2.3. Conclusione: cosa è esportabile nella pratica

2.3.1 Secondo il punto di vista del promotore della pratica
"Bambini e nuove culture" costituisce un punto di riferimento a livello territoriale per bambini, ragazzi e famiglie straniere per l'accesso alle risorse educative, sociali e culturali presenti in zona.

2.3.2 Secondo il punto di vista di Interculture map
"Bambini e nuove culture" si confronta a come è sperimentata dal basso l'accesso alle risorse scolastiche. I temi e le metodologie del Centro Scuole e Nuove Culture messe in opera per "Bambini e nuove culture" sono pertanto applicabili a tutte le situazioni scolastiche in cui si vuole favorire l'accoglienza e l'inserimento nelle classi dei bambini e ragazzi stranieri di recente immigrazione; in particolare sono da ritenere come esportabili:

  • il favorire la relazione tra scuola e famiglie straniere; 
  • la riflessione preliminare volta rilevare problematiche e conflittualità;
  • la valorizzazione dei contenuti culturali;
  • facilitare l'utilizzo delle risorse sociali da parte dei bambini e ragazzi stranieri e delle loro famiglie;
  • promuovere l'esercizio consapevole dei propri diritti e l'osservanza consapevole dei doveri connessi al rispetto delle leggi e normative vigenti.